L'Acquedotto romano

La storia

In epoca romana la stessa area fu attraversata dall’acquedotto che, con un percorso di ca. 23 km, portava l’acqua dalle sorgenti poste a S. Maria di Licodia fino alla città di Catania.

Importanti testimonianze dell’acquedotto si ritrovano nei testi degli eruditi locali a partire dal Cinquecento (T. Fazello, De rebus siculis decades duae, Palermo 1558, I dec., lib. III, cap. I, p. 65) e soprattutto nel Settecento (Ignazio Paternò Castello Principe di Biscari, Viaggio per tutte le antichità della Sicilia, Napoli 1781, pp. 35 ss.) nelle riproduzioni del pittore e scrittore francese J. Houel (J. Houel, Voyage pittoresque des isles de Sicilie, de Malte et de Lipari, tome II, Paris 1784). Ulteriori notizie relative soprattutto a danneggiamenti e demolizioni di tratti del monumento si hanno nell’Ottocento. Negli anni ‘30 del Novecento l’ingegnere Luciano Nicolosi pubblica la prima monografia sull’acquedotto, tenta la ricostruzione del percorso, fornisce un’analisi tecnica dello stesso e i primi rilievi e ne stima la portata in più di 30.000 m3 di acqua al giorno (L. Nicolosi, L’acquedotto antico di Catania, Catania, Tip. Nicolosi e Grasso, 1931).
Nel 1964 Sebastiana Lagona pubblica il primo lavoro scientifico moderno nella quale cerca di definire l’intero tracciato del monumento (S. Lagona,
L’acquedotto romano di Catania, in Cronache di archeologia, 1964, pp. 69–86).

Acquedotto Romano a Santa Maria di Licodia
Ruderi dell’acquedotto tra Licodia e Catania
Lavatotio di Santa Maria di Licodia
Lavatoio di Santa Maria di Licodia
Fontana del Cherubino a Santa Maria di Licodia
Fontana del Cherubino a Santa Maria di Licodia
Fontana del Cherubino - Santa Maria di Licodia
Fontana del Cherubino - Particolare

Quattro sorgenti (denominate “Botta”, “Cherubino”, “Buglio” e “Spandente”) alimentano un lavatoio pubblico, oggi ristrutturato, e la Fontana del Cherubino. Il castello di distribuzione che convoglia le acque al lavatoio e alla fontana si imposta sulle antiche strutture dell’acquedotto, sebbene non ne siano più visibili le tracce, fatta eccezione per un brevissimo tratto interrato sotto il terrapieno della fontana. 

Altri tratti sono stati individuati nell’area un tempo occupata dal centro indigeno di Civita sia in territorio di S. Maria di Licodia che in quello di Paternò.

Acquedotto Romano a Santa Maria di Licodia
Ruderi dell’acquedotto tra Licodia e Catania da La Sicilia di Jean Houel all’Ermitage. Catalogo della mostra, Palermo 1989)
Acquedotto Romano a Santa Maria di Licodia
“Botte dell’acqua” – cisterna a S. Maria di Licodia che riforniva l’acquedotto (da La Sicilia di Jean Houel all’Ermitage. Catalogo della mostra, Palermo 1989)

MOSTRA VIRTUALE – Santa Maria di Licodia
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